Pontevedra: La Grande Promessa e le Sue Condizioni



La Grande Promessa e le Sue Condizioni

La cosa più incredibile riguardo a Pontevedra è, ovviamente, l’incomparabile promessa fatta dalla Madonna di Fatima: “a tutti coloro che compiono la devozione riparatrice dei Primi Cinque Sabati consecutivi…”, secondo le condizioni richieste: “Io prometto di assisterli nell’ora della morte, con tutte le grazie necessarie per la salvezza di queste anime. Con infinita generosità, la Beata Vergine Maria promette in questo modo la grazia delle grazie, la più sublime tra tutte, quella della perseveranza finale. Questa grazia non può essere meritata neppure da un’intera vita di santità spesa in preghiere e sacrifici, perché è sempre un dono puramente grazioso della Divina Misericordia. E questa promessa non ha eccezioni, limiti o restrizioni: “A tutti coloro che…, Io prometto”.


La sproporzione tra questa “piccola devozione” richiesta, e l’immensa grazia che ne scaturisce, ci rivela prima di tutto, ed innanzitutto, il quasi infinito potere di intercessione concesso alla Beata Vergine Maria per la salvezza di tutte le anime. “La grande promessa, (come scrive Padre Alonso) non è niente altro che una nuova manifestazione di questo amore compiacente che la Santissima Trinità nutre per la Beata Vergine Maria. Per coloro che capiscono queste cose, è facile ammettere che queste meravigliose promesse possano essere concesse per mezzo di pratiche così umili. Tali anime accettano la promessa con amore filiale, e con cuore pieno semplicemente della fiducia nella Beata Vergine Maria.”




In breve, possiamo asserire in tutta certezza che il primo frutto della Comunione Riparatrice è la salvezza di chi la pratica. Non poniamo limiti alla Misericordia Divina, ma teniamoci alla lettera della promessa della Beata Vergine Maria: chiunque soddisfi tutte le condizioni richieste, può essere sicuro di ottenere, almeno in punto di morte – e questo anche in caso di ritorno ad uno seria condizione di peccatore – le grazie necessarie per ottenere il perdono di Dio, e di essere salvati dal castigo eterno.
Come vedremo, tuttavia, c’è di più in questa promessa, perché lo spirito missionario è presente ovunque nella spiritualità di Fatima. La devozione Riparatrice ci viene raccomandata anche come mezzo per convertire i peccatori, la cui anima è a rischio gravissimo di essere persa, e come strumento efficacissimo di intercessione per ottenere la pace nel mondo da parte del Cuore Immacolato di Maria.11
Se la Madonna ha desiderato concedere così tanti frutti alla pratica di questa “piccola devozione”, non lo ha fatto forse per attirare la nostra attenzione su di essa affinché la praticassimo e per farla praticare a tutti quelli che conosciamo, ovunque possiamo? Per questo è importante avere familiarità con le condizioni richieste, ed avere una precisa conoscenza di quest’ultime.
Sin dal 1925, Suor Lucia non ha mai cessato di ripeterle, e sempre negli stessi termini. Vi sono cinque condizioni, alle quali viene aggiunta una sesta, che riguardano l’intenzione generale con cui gli altri atti devono essere compiuti.
1. Il Primo Sabato di cinque mesi consecutivi
"Tutti coloro i quali, nei primi sabati di cinque mesi consecutivi..." La prima condizione richiesta dal Cielo non contiene alcunché di arbitrario o di totalmente nuovo. Si inserisce anzi nell'immemore tradizione della pietà Cattolica la quale, avendo sempre dedicato i venerdì al ricordo della Passione di Gesù Cristo e del Suo Sacro Cuore, trova assai naturale dedicare i sabati a Sua Madre Santissima. E' questa la tradizione venerabile che ha ispirato al scelta del sabato.
Ma non è abbastanza: se guardiamo più in profondità, la grande richiesta di Pontevedra sembra essere il culmine gioioso di un intero movimento devozionale. Iniziato spontaneamente, esso è stato incoraggiato e codificato a Roma, e sembra essere nient'altro che la preparazione provvidenziale di ciò che sarebbe giunto più in avanti.



I quindici sabati in onore della Madonna e del Santissimo Rosario. 
“Per lungo tempo, membri di varie confraternite del Rosario hanno avuto la consuetudine di dedicare quindici sabati consecutivi alla Regina del Santissimo Rosario, prima di tale festa o durante altre parti dell’anno. In ciascuno di questi sabati, essi hanno ricevuto i sacramenti e hanno compiuto esercizi spirituali in onore dei quindici misteri del Rosario.” Nel 1889, Papa Leone XIII concesse l’indulgenza plenaria a tutti i fedeli per uno di questi quindici sabati consecutivi. Nel 1892, “egli concesse inoltre a coloro che erano legittimamente impediti durante il sabato, di compiere questi esercizi spirituali durante le domeniche, senza perdere l’indulgenza.”12
I dodici primi sabati del mese. Con San Pio X, la devozione ai primi sabati del mese viene approvata ufficialmente: “tutti i fedeli che, il primo sabato o la prima domenica di dodici mesi consecutivi, dedichino un po’ di tempo in preghiera, ad alta voce o mentalmente, in onore della Vergine Immacolata nella Sua concezione otterranno, in ciascuno di quei giorni, un’indulgenza plenaria. Condizioni: confessione, comunione, e preghiere per le intenzioni del Pontefice Regnante.”13
La Devozione Riparatrice dei primi sabati del mese. Finalmente, il 13 giugno 1912, San Pio X concesse nuove indulgenze a pratiche che, quasi interamente, prefiguravano quelle richieste a Pontevedra: “Per promuovere la pietà dei Fedeli verso il Cuore Immacolato di Maria, Madre di Dio, e per compiere Riparazione per le offese compiute da uomini empi contro il Suo Santo Nome ed i Suoi privilegi, San Pio X concesse un’indulgenza plenaria per il primo sabato di ciascun mese, applicabile alle anime in purgatorio. Condizioni: confessione, comunione e preghiere per le intenzioni del Pontefice Regnante e pratiche spirituali con l’intenzione Riparatrice in onore della Vergine Immacolata.”14  Esattamente cinque anni dopo, il 13 giugno 1917 avvenne la grande manifestazione del Cuore Immacolato di Maria, a Fatima: “circondato da spine che sembravano trafiggerlo”. Suor Lucia disse anni dopo al riguardo: “Capimmo che si trattava del Cuore Immacolato di Maria, offeso dai peccati dell’umanità, che chiedeva Riparazione.”15
Il 13 novembre 1920, Papa Benedetto XV concesse nuove indulgenze a questa stessa pratica, ove fosse  compiuta nei primi sabati di otto mesi consecutivi.16
Una Devozione tradizionale … Che meraviglia assistere al Cielo che si accontenta di incoronare un grande movimento di pietà Cattolica, non facendo altro che precisare alcune decisioni di un Papa, (e che Papa!) San Pio X! Allo stesso modo, la Beata Vergine Maria apparve a Lourdes per confermare le infallibili dichiarazioni di Papa Pio IX.
E permetteteci di ribadire un concetto assai importante: richiedendo al Papa di approvare solennemente la devozione Riparatrice, rivelata a Pontevedra, la Madonna non stava certo chiedendo l’impossibile. La Provvidenza aveva preparato tutto così bene che nel 1925-1926, questa devozione era perfettamente in linea con tutta una serie di decisioni papali, che avevano dato una “prefigurazione” o un “anticipazione” di questa devozione dei primi sabati.
Ma è una Devozione del tutto nuova… Tuttavia, quanti nuovi elementi possiamo trovare in questo messaggio di Pontevedra! Per prima cosa, nella concessione di facoltà eccessive, che solo il Cielo può prendersi la libertà di concedere: il 10 dicembre la Vergine Maria non chiede più che Le vengano dedicati quindici, dodici e neanche otto sabati. Ella conosce la nostra inconcludenza, e ci chiede solamente cinque sabati – tanti quanti le decine del Rosario.
Poi, soprattutto, la promessa unita ad essa è stata aumentata enormemente: non è più una questione di indulgenze (ovvero la remissione del castigo per i peccati già perdonati), ma un segnale assai più forte di grazia: l’assicurazione di ricevere, in punto di morte, “tutte le grazie necessarie per la salvezza.” Una promessa più meravigliosa di questa sarebbe difficile da concepirsi, perché essa riguarda il successo od il fallimento nel “nostro affare più importante, l’unico nostro affare: quello della nostra salvezza eterna.”17
2. La confessione
Abbiamo visto che la confessione non deve essere per forza compiuta durante il primo sabato. Per una qualsiasi necessità, essa può essere compiuta persino dopo oltre otto giorni, ma vi deve essere almeno una confessione al mese. Tuttavia, è sicuramente preferibile che la confessione venga fatta, per quanto possibile, in un giorno vicino al primo sabato.
Deve esservi inoltre presente il pensiero di compiere Riparazione per il Cuore Immacolato di Maria. In questo modo, scrive Padre Alonso: “la persona aggiunge al motivo principale di riparazione per i nostri peccati – dato che, come è e sempre sarà, essi sono un’offesa a Dio, Che ci ha redenti in Cristo – un altro motivo di riparazione, che eserciterà senza alcun dubbio un’influenza benefica: la riparazione per l’offesa contro il Cuore Immacolato e Addolorato della Vergine Maria.”18
3. La Comunione Riparatrice dei primi sabati
La Comunione Riparatrice, ovviamente, è l’atto più importante della devozione di Riparazione. Tutti gli altri atti ruotano attorno ad essa. Per capire il suo significato e la sua importanza, bisogna considerarla in collegamento con la miracolosa Comunione dell’autunno del 1916; quella comunione infatti, era orientata completamente all’idea di Riparazione,19 grazie alle parole dell’Angelo. La Comunione Riparatrice deve essere inoltre considerata in relazione alla Comunione dei nove Primi Venerdì del mese, richiesta dal Sacro Cuore a Paray-le-Monial.
Qualcuno potrebbe obiettare: che ricevere la Comunione nei primi sabati di cinque mesi consecutivi è quasi impossibile per molti Fedeli, che non hanno funzioni liturgiche nella propria parrocchia, in tali giorni… Questa fu la domanda posta da Padre Gonçalves, il confessore di Lucia, a quest’ultima in una lettera del 29 maggio 1930:
“Se una persona non può adempiere alle condizioni durante il sabato, può farlo di domenica? La gente che vive in campagna, per esempio, non sarà in grado di farla spesso, perchè vivono piuttosto lontane.”20
Il Signore dette la risposta a Suor Lucia durante la notte tra il 29 ed il 30 maggio del 1930: “La pratica di questa devozione sarà ugualmente accettabile durante la domenica che segue al primo sabato, quando i Miei sacerdoti, per una giusta causa, lo permettano alle persone.”21 Per questo non solo la Comunione, ma anche la recita del Rosario e la meditazione sui misteri possono essere trasferiti alla domenica, per giusti motivi, che sta ai sacerdoti giudicare. E’ facile chiedere questo permesso durante la confessione. Notate ancora una volta il carattere Cattolico ed ecclesiale del Messaggio di Fatima. E’ ai Suoi sacerdoti, e non alla coscienza di ciascuno, che Gesù da la responsabilità di concedere questa ulteriore possibilità.
Dopo così tante concessioni, chi potrebbe ancora affermare di non essere stato in grado di esaudire le richieste della Vergine Maria?
4. Recita del Rosario
In ciascuna delle sei apparizioni del 1917, la Madonna ha richiesto alla gente di recitare il Rosario tutti i giorni. Dato che il problema riguarda la riparazione delle offese commesse contro il Cuore Immacolato di Maria, quale altra preghiera potrebbe mai esserLe più gradita?22

5. I quindici minuti di Meditazione sui quindici Misteri del Rosario
In aggiunta alla recita del Rosario, la Madonna chiede quindici minuti di meditazione sui quindici misteri del Rosario. Questo non vuol dire, ovviamente, che per ciascun mistero si debba meditare un quarto d’ora! Vengono richiesti solamente quindici minuti in tutto! Né è indispensabile meditare ciascun mese sui quindici misteri. Lucia scrive a Padre Gonçalves: “Per far compagnia alla Madonna per quindici minuti, mentre si medita sui misteri del Rosario.” Lucia scrisse la stessa cosa a sua madre, Maria Rosa, il 24 luglio 1927, suggerendole un’unica meditazione su alcuni dei misteri, a libera scelta:
"Madre, vorrei che anche voi mi deste la consolazione di adottare una devozione che so essere assai cara al Signore, e che la nostra cara Madre Celeste ha richiesto. Non appena l'ho appresa, ho desiderato praticarla, e che la praticasse tutto il mondo.
"Spero pertanto, madre, che mi risponderete dicendomi che la praticherete, e che cercherete di farla praticare da tutti glialtri, da voi. Non potreste darmi una consolazione più grande.
"Essa consiste solamente nel fare ciò che è scritto in quest'immaginetta. La confessione può essere fatta in un altro giorno, diverso dal sabato. I quindici minuti (di meditazione) potrebbero, penso, darvi un po' di problemi, ma è una cosa piuttosto facile. Chi avrebbe problemi nel pensare ai misteri del Rosario? Riflettere sull'Annunciazione dell'Angelo a Maria e sull'umiltà della nostra cara Madre, la quale vedendoSi così esaltata, chiama Se stessa l'Ancella del Signore; sulla Passione di Gesù, il Quale soffrì così tanto per nostro amore; e quella della Sua Santissima Madre vicino a Gesù durante il Calvario? Chi non potrebbe spendere quindici minuti in questi pensieri così pii, dinanzi alla più tenera tra le madri?
"Arrivederci, cara madre. Consolate in questo modo la nostra Madre Celeste, e provate a fare in modo che tanti altri La consolino alla stessa maniera. In questo modo, mi darete anche un'inimmaginabile gioia...
"La vostra devotissima figlia, che bacia la vostra mano."23
In questa bella lettera, Suor Lucia insiste sulla sesta condizione, che è poi la principale: ciascuna di queste devozioni deve essere compiuta “in spirito di Riparazione”, verso il Cuore Immacolato di Maria: “Consolando in questo modo, la nostra Madre in Cielo…”, scriveva.
6. L'intenzione di compiere Riparazione: "almeno tu, vedi di consolarMi"
Senza quest’intenzione generale, senza questo desiderio d’amore che vuole compiere Riparazione verso la Madonna, per consolarLa, tutte queste pratiche esterne non saranno di per sé sufficienti ad ottenere la magnifica promessa. E’ ovvio.
La pratica della Comunione Riparatrice deve essere attenta e costante. Nostro Signore l’ha spiegato a Suor Lucia nella Sua apparizione del 15 febbraio 1926: “E’ vero, figlia Mia, che molte anime iniziano (la pratica dei quindici sabati) ma poche perseverano fino alla fine, e coloro che perseverano ricevono le grazie promesse. Le persone che praticano i Primi Cinque Sabati con fervore, e per compiere Riparazione al Cuore della vostra Madre Celeste, Mi fanno più piacere di coloro che ne recitano quindici, ma che sono freddi e distaccati…”24 La Madonna chiede così poco, ma proprio perché così ci si può applicare con tutto il nostro cuore. Secondo la grande massima spirituale: “voler amare vuol dire amare.”
Le poche parole pronunciate dal Bambin Gesù e dalla Madonna il 10 dicembre 1925, spiegano tutto. Sono sufficienti a capire il vero spirito di questa devozione Riparatrice:
“Guarda figlia Mia, il Mio Cuore circondato di spine che gli uomini ingrati in ogni momento Mi configgono con bestemmie e ingratitudini… senza che vi sia nessuno che faccia un atto di riparazione per toglierle… Almeno tu vedi di consolarMi.”
Quest’immagine, così espressiva, dice tutto: le bestemmie e le ingratitudini dei peccatori sono come tante piccole spine, che uno può togliere solo per mezzo dei nostri atti di amore e Riparazione. Perché è amore, o la “compassione”, il vero motore di tutte queste pratiche devozionale. Si tratta di consolare il Cuore Immacolato della “più tenera tra le madri”, che è così offesa.
Lucia aveva capito perfettamente tutto ciò sin dal primo momento. La conclusione della sua lettera del 15 febbraio 1926 a Mons. Pereira Lopes, in cui descriveva l’apparizione del Bambin Gesù, è eloquente a testimoniare questo fatto:
"Subito dopo, Egli scomparve, e nulla più mi fu rivelato circa i desideri del Cielo, fino ad oggi.
"E per quanto riguarda i miei desideri, (ella continua) possa una fiamma del divino amore venire accesa nelle anime che, essendo sostenute in questo amore, Consolino davvero il Sacro Cuore di Maria. Io ho almeno il desiderio di consolare tanto la mia cara Madre del Cielo, soffrendo tanto per il Suo amore."25
Va rimarcata l'originalità di questo messaggio.26 Perché qui non si tratta solo di consolare la Beata Vergine per mezzo della compassione al Suo Cuore trafitto dalle sofferenze di Suo Figlio. Se è per questo, il Messaggio di Fatima ha proprio come fondamento questo aspetto della pietà Cattolica, che è già tradizionale. Il 13 ottobre 1917, infatti, la Madonna dei Sette Dolori apparve nel cielo ai tre pastorelli.27 Ma il significato più preciso della devozione riparatrice richiesta a Pontevedra, infatti, non consiste solamente nella meditazione dei misteri dolorosi del Rosario, quanto nel considerare le offese che sta ricevendo, oggi, il Cuore Immacolato di Maria da parte di quegli uomini, ingrati e blasfemi, i quali rifiutano la Sua materna mediazione e si prendono gioco delle sue Divine* prerogative. Tutte queste sono spine che devono essere tolte dal Suo Cuore, per mezzo delle pratiche di Riparazione per consolarLa, e per ottenere il perdono per quelle anime che hanno avuto l'ardire di offenderLa così gravemente.
Niente potrebbe aiutarci a capire meglio il vero spirito di Riparazione, richiesto dalla Madonna di Fatima, del racconto dell’importante rivelazione cui fu fatta partecipe Suor Lucia il 29 maggio 1930.
* Nota dell’Editore: Riguardo alla Beata Vergine Maria, malgrado sia Ella una mera creatura, dal momento che Il Signore L’ha resa Madre di Dio e Regina del Cielo, si può con correttezza affermare che possegga prerogative divine.
NOTE:

  1. Alonso, La Gran Promesa del Corazon de Maria en Pontevedra, pag. 45.
  1. La grande promessa del Cuore Immacolato di Maria a Pontevedra ci ricorda, in modo stupefacente, la grande promessa del Sacro Cuore a Santa Margherita Maria. Ma dal momento che questa non è l’unica analogia, preferiamo includerla nell’esame di un parallelismo assai più accurato dei due messaggi di Paray-le-Monial e Fatima. In effetti, la rivelazione del Sacro Cuore di Gesù e del Cuore Immacolato di Maria si chiarificano e si spiegano assai bene l’un l’altro. Saremo in grado di spiegare tutto ciò più in dettaglio quando avremo analizzato più a fondo il Messaggio di Fatima.
  1. Padre F. Beringer, Les indulgences, leur  nature et leur usage, vol. I, numero 767, quarta edizione, Lethielleux, 1925.
  1. 1 luglio 1905, idem, Numero 760.
  1. Idem, Numero 762.
  1. Vedi Tutta la Verità su Fatima,  Volume I, pag. 159, pagg. 163-164.
  1. Beringer, op. cit., Numero 762. Il Papa concesse, in aggiunta all’indulgenza plenaria, il diritto ad una benedizione apostolica con l’indulgenza in punto di morte.
  1. Vedi Sant’Alfonso Liguori, Preparazione alla morte, dodicesima Considerazione: “L’importanza della Salvezza.”
  1. La Gran Promesa del Corazon de Maria en Pontevedra, pag. 75; cf. infra. Parte II, cap. VII, nota 21, nota 4.
  1. Vedi Tutta la Verità su Fatima,  Volume I, pag. 86-87.
  1. Documentos, pag. 407; Vedi Fatima et le Coeur Immaculé de Marie, pag. 46.
  1. La replica di Suor Lucia, ricevuta da Padre Gonçalves il 12 giugno 1930. Documentos, pag. 411; vedi Fatima et le Coeur Immaculé de Marie, pag. 47.
  1. Vedi Tutta la Verità su Fatima,  Volume I, pag. 296-298.
  1. Documentos, pag. 403. Per questa meditazione si dovrebbe seguire il consiglio di Suor Lucia. Vedi Tutta la Verità su Fatima, Volume II, Appendice III. Vedi anche pag. 26 di questo opuscolo.
  1. Documentos, pagg. 479-481.
  1. Uma Vida, pagg. 351-353.
  1. Cosa che lo distingue, assai chiaramente, dal messaggio di Berthe Petit, per esempio, che Madre Montfalim, la Superiore Provinciale delle Dorotee, stava aiutando a diffondere in Portogallo in quel periodo. Vedi Padre Duffner, Berthe Petit et la dévotion au Coeur Douloureux et Immaculé de Marie, pag. 147: Madre Montfalim aveva conosciuto Berthe Petit in Svizzera, durante la Guerra Mondiale. (Quarta edizione, Benedettine Camaldolesi, La Seyne-sur-Mer, Var.)
  1. Vedi Tutta la Verità su Fatima, Volume I, pag. 303.
I. Pontevedra:
Le Apparizioni ed il Messaggio1


L'altare costruito nel luogo in cui Suor Lucia si incontrò col Bambin Gesù, nel cortile.
10 dicembre 1925:
L'Apparizione del Bambin Gesù e della Madonna
La sera di giovedì 10 dicembre, dopo cena, la giovane postulante Lucia — che all'epoca aveva solo diciotto anni — fece ritorno alla sua cella. Li ricevette l'apparizione della Madonna e del Bambin Gesù. Ascoltiamo il suo racconto2 (scritto in terza persona):
Il 10 dicembre 1925, apparve la Santissima Vergine, con al fianco il Bambino Gesù su una nuvola luminosa. La Santissima Vergine mise la Sua mano sulla spalla di Lucia e le mostrò un Cuore circondato di spine, che aveva nell' altra mano. Il Bambino Gesù, a quel punto, disse queste parole:
“Abbi compassione del Cuore della tua Santissima Madre, che è coperto di spine che gli uomini ingrati in ogni momento vi configgono, senza che vi sia nessuno che faccia un atto di riparazione per toglierle.”
La Santissima Vergine aggiunse:
"Guarda figlia mia, il mio Cuore circondato di spine che gli uomini ingrati in ogni momento Mi configgono con bestemmie e ingratitudini. Almeno tu vedi di consolarMi, e dì che tutti coloro che per cinque mesi, il primo sabato, si confesseranno, ricevendo la santa Comunione, reciteranno un rosario e Mi faranno compagnia per quindici minuti meditando i quindici misteri del Rosario con l'intenzione di alleviare la mia pena, lo prometto di assisterli nell'ora della morte con tutte le grazie necessarie per la salvezza di queste anime”.3
Una scena toccante, eppure così semplice, descritta con la sobrietà propria del Vangelo stesso! Che dialogo affascinante, in cui il Bambin Gesù e Sua Madre parlano uno alla volta – Gesù per sostenere la causa di Sua Madre, mentre la Madonna per pronunciare le Proprie richieste… per tornare poi di nuovo a Gesù.
Come al solito, la veggente si eclissa completamente, non dicendoci neanche una parola di ciò che stava provando in quel momento. E’ sicuramente un marchio di autenticità, che dona al racconto tutta la sua freschezza. Lucia è li per vedere, per ascoltare e per riferirci cosa accadde, niente di più.
Eppure, che intimità incredibile tra la Beata Vergine e la Sua messaggera! Come Santa Caterina Labourè, in quel giorno Lucia ebbe il privilegio di essere toccata dalla Madonna con un gesto solenne ed allo stesso tempo affettuoso, proprio come quando una madre amorosa vuol dare a suo figlio un compito importante e confidenziale. La Beata Vergine pose la Propria mano sulla spalla di Lucia, facendole contemplare il Cuore addolorato di Nostra Signora, e facendolo così conoscere anche agli altri.
Infine, il tono usato è lo stesso di quelle delle grandi promesse! E’ lo stesso delle apparizioni del 1917: che sinteticità nelle parole della grande promessa! È la stessa brevità che si riscontra nel Segreto del 13 luglio, in cui anche solo una parola omessa farebbe crollare la sequenza logica del discorso. Anche questo fatto è indice di autenticità.
La trasmissione del Messaggio
Come avrebbe fatto Lucia a rendere note le richieste del Cielo? Sappiamo che Lucia raccontò immediatamente tutto quanto alla propria superiora, Madre Magalhaes, la quale era stata completamente vinta dalla causa di Fatima e nutriva adesso un sincero rispetto per la veggente. Ella stessa era pronta ad obbedire alle richieste del Cielo. Lucia ne parlò anche col confessore del convento, Don Lino Garcia: “Quest’ultimo (ricorda Lucia), mi ordinò di mettere per iscritto tutto quanto riguardasse (questa rivelazione) e di custodire questi scritti, perché ve ne sarebbe potuto essere bisogno.”Ma Don Lino continuò ad aspettare.
Lucia scrisse un racconto dettagliato dell’evento al proprio confessore, Monsignor Pereira Lopes di Asilo de Vilar. Sfortunatamente questa lettera è andata perduta, e ne conosciamo l’esistenza solo perché ne viene fatta menzione in una lettera successiva. Il 29 dicembre, Madre Magalhaes informò il Vescovo da Silva di ciò che era avvenuto, ma non fu molto precisa.5
A questo punto Lucia ricevette finalmente la risposta di Mons. Pereira Lopes. Egli espresse delle riserve, fece alcune domande, e le consigliò di aspettare. Pochi giorni dopo, il 15 febbraio, Lucia gli rispose, dandogli un resoconto dettagliato degli eventi. Fortunatamente, questa lettera così importante è stata conservata fino ad oggi.6  Seguiremo questo testo, passo per passo, aggiungendo i nostri commenti e sottotitoli.
Un'attesa dolorosa
“Reverendissimo Padre,
“Vorrei ringraziarla con tutto il rispetto per la sua cortese lettera che fu così gentile da scrivermi.
“Quando l’ho ricevuta e ho capito che non avrei ancora potuto esaudire i desideri della Beata Vergine, mi sono sentita un po’ triste. Ma ho capito subito che la Beata Vergine voleva che le obbedissi.
“Questo mi ha tranquillizzato, ed il giorno seguente, dopo aver ricevuto Gesù nella Comunione, Gli ho letto la vostra lettera, e ho detto Lui: “O Mio Gesù! Con la Vostra grazia, la preghiera, la mortificazione e la fiducia, io farà tutto ciò che l’obbedienza mi permette di fare, e che Voi mi inspirerete di fare; il resto dovete farlo Voi stesso.”
“Rimasi così fino al 15 febbraio. Quei giorni furono una continua mortificazione per me. Mi chiesi se avessi avuto un sogno; ma sapevo che non era così: Ero certa che fosse stato reale! Ma ancora mi chiedevo come Nostro Signore si sarebbe degnato di apparirmi di nuovo, poiché avevo risposto così male alle grazie che avevo ricevuto!
“Il giorno in cui avrei dovuto confessarmi si stava avvicinando, e non avevo il permesso di dire niente!7  Volevo dirlo alla mia Madre Superiora, ma durante il giorno le mie occupazioni non me lo avrebbero permesso, ed alla sera soffrivo di emicranie. Infine, temendo di commettere un peccato contro la carità, pensai: ‘questo farò domani, io Vi offro questo sacrificio, mia cara Madre.’ Andai avanti così, un giorno dopo l’altro, fino ad oggi.
"Il 15 ero molto indaffarata con i miei lavori, e non ci pensavo quasi più [riguardo all'apparizione precedente del 10 dicembre]. Stavo per svuotare il secchio in giardino.
Il Racconto di un incontro affascinante
(Novembre o Dicembre 1925)
"Nello stesso luogo, alcuni mesi prima, avevo incontrato un bimbo al quale avevo chiesto se conoscesse l'Ave Maria. Egli aveva detto di si, e gli avevo di dire la preghiera per me, per poterla ascoltare. Ma dato che non voleva dirla da sola, la recitai tre volte con lui. Alla fine delle tre Ave Maria, gli chiesi di dirla da solo. Dato che rimaneva in silenzio e non sembrava capace di dirla da solo, gli chiesi se conosceva la Chiesa di Santa Maria. Egli rispose di si. Allora gli dissi di andare li tutti i giorni e di pregare così: "O mia Madre Celeste, dammi il Tuo Bambin Gesù!' Gli insegnai quella preghiera e me ne andai."
Qui, per forza di cose, Lucia è obbligata a parlare un poco anche di se, e le sue rare confidenze ci rivelano qualche esempio della sua anima meravigliosa.8 Vicino al cancello del giardino, ella incontra un bimbo. Immediatamente le sembra naturale parlargli della Vergine Maria, insegnandogli a pregare. Allora ella gli chiede di recitare un Ave Maria... per la gioia di ascoltare tale preghiera. Dato che il bimbo non riusciva a recitarla da solo, ella la recita con lui per tre volte, secondo l'antica pratica delle Tre Ave Maria in onore della Madonna.
Dato che il bimbo non sembrava voler recitare l'Ave Maria da solo, la nostra catechista Lucia, che non voleva perdere quest'opportunità di realizzare la propria missione, che era quella di far conoscere ed amare la Madonna, suggerì al bimbo un'altra idea: gli consigliò di andare tutti i giorni alla Chiesa di Santa Maria (la basilica di Santa Maria Maggiore è infatti piuttosto vicina al convento delle Suore Carmelitane). Tutto questo avvenne prima o dopo l'apparizione del Bambin Gesù del 10 dicembre? Non lo sappiamo. Ad ogni modo, la piccola postulante insegnò al bimbo questa bella e piccola preghiera, che era stata sicuramente una delle preghiere più recitate da Lucia durante l'avvento del 1925: "O mia Madre Celeste, dammi il Tuo Bambin Gesù!". Dopo di che, andò via.

“Se faranno quel che io vi dirò, molte anime si salveranno e avranno pace. … Verrò a chiedere… la comunione Riparatrice nei Primi Sabati.” La Madonna a Suor Lucia, 13 luglio 1917
15 Febbraio 1926:
Una nuova Apparizione del Bambin Gesù
Il toccante racconto di Lucia, che riportiamo qui per intero, continua:
"Il 15 febbraio poi, mentre tornavo come al solito [dopo aver svuotato il secchio fuori del giardino], vidi un bimbo che mi sembrava lo stesso della volta prima, e allora gli chiesi: 'Hai chiesto alla Nostra Madre del Cielo del Bambin Gesù?' Il bimbo si voltò verso di me e mi disse:'E tu hai rivelato al mondo ciò che la Madre Celeste ti ha chiesto?' e dicendo questo, Egli si trasformò in un Bimbo splendente.
"Riconoscendo in lui Nostro Signore Gesù, Gli dissi:
"O Gesù Mio! Sapete molto bene ciò che il mio confessore mi ha detto nella lettera che Vi ho letto. Egli ha detto che questa visione doveva essere ripetuta, che vi dovevano sussistere dei fatti per potervi credere, e che la Madre Superiora da sola non avrebbe potuto diffondere questa devozione."
E vero che la tua Superiora da sola non può fare nulla, ma con la Mia grazia può tutto. E’ sufficiente che il tuo confessore ti dia il permesso, e che la tua Superiora annunci questo affinché venga creduto dalla gente, anche se essi non sanno a chi è stata rivelato”.
“Ma il mio confessore mi ha detto nella sua lettera che questa devozione esiste già nel mondo, perché molte anime Vi ricevono ogni primo sabato del mese in onore della Madonna, e recitano quindici misteri del Rosario.”
“ E’ vero, figlia Mia, che molte persone iniziano, ma poche perseverano fino alla fine, e coloro che perseverano ricevono le grazie promesse. Le persone che praticano i Primi Cinque Sabati con fervore, e per compiere Riparazione al Cuore della vostra Madre Celeste, mi fanno più piacere di coloro che ne recitano quindici, ma che sono freddi e distaccati.
“Mio Gesù! Molte persone trovano difficile confessarsi il sabato. Permetterete che sia valida una confessione entro otto giorni?”
“Sì, può essere stata fatta anche molti più giorni prima, purché, quando Mi ricevono, siano in grazia e abbiano l'intenzione di sollevare il Cuore Immacolato di Maria.”
“Mio Gesù! E coloro che si dimenticano di formulare questa intenzione?”
Possono formularla nella confessione seguente servendosi della prima occasione che avranno di confessarsi.”
“Subito dopo, Egli scomparve, e nulla più mi fu rivelato circa i desideri del Cielo, fino ad oggi.”9
Ancora una volta, notiamo che le critiche insite nel testo possono certamente escludere tutte le obiezioni che vorrebbero vedere in questa visione il frutto di un illusione o dell’invenzione di una mente disturbata. I fatti riportati – ed in che modo meraviglioso! – sono troppo chiari, semplici e soprannaturali per essere l’invenzione di una mente malata. Allo stesso tempo, sono troppo sorprendenti, persino misteriosi a prima vista, per essere opera di un teologo. Chi avrebbe potuto inventarsi di sana pianta un racconto simile?
All'inizio vediamo la nostra veggente mentre svuota i cestini del convento, come ha fatto ogni giorno, per mesi. Ed è contenta nel farlo. Non sembra essere disturbata dalle circostanze umilianti dell'apparizione. Per ricordarle i suoi grandi compiti per la salvezza del mondo e delle anime, il Cielo sceglie esattamente il momento in cui la Sua messaggera è occupata in un compito infimo ed umiliante. Va notato che una persona orgogliosa, un mitomane ingannato da apparizioni illusorie, avrebbe immaginato circostanze straordinarie o perlomeno non comuni per una fantomatica apparizione, non certo queste. Ella avrebbe avuto paura di apparire ridicola e di non essere creduta. Per quanto riguarda se stessa poi, Lucia riferisce i fatti in tutta semplicità, proprio come accaddero, senza rimanere stupefatta del fatto che il Bambin Gesù, nato in una stalla, avesse scelto una tale, umile circostanza per manifestarSi.
Ci rimane ora solo da spiegare il significato e l'importanza del messaggio di Pontevedra il quale, malgrado sia solo complementare — o, piuttosto, il compimento — del Messaggio di Fatima, è tuttavia di importanza fondamentale.


“È vero, figlia Mia, che molte anime cominciano, ma poche perseverano fino alla fine, e coloro che lo fanno ricevano le grazie promesse. Le anime che compiono i Primi Cinque Sabati con fervore e fanno riparazione al Cuore della vostra Madre Celeste, Mi sono più grati di coloro che ne fanno quindici, ma controvoglia e con indifferenza.” Parole di Gesù rivolte a Suor Lucia di Fatima.

NOTE:
  1. Il messaggio di Pontevedra, per parecchio tempo, rimase quasi completamente sconosciuto, o venne relegato in una posizione di secondaria importanza. Il voluminoso libro del Canonico Barthas Fatima 1917-1968, che fu pubblicato nel 1969, vi dedica si e no 2 pagine! (pagine 211-212). Fu necessario aspettare il 1973 per poter trovare finalmente tutti i documenti importanti nell’eccellente lavoro di Padre Alonso, Fatima e il Cuore Immacolato di Maria, pag. 37-48. Ma niente può rimpiazzare il piccolo ma assai più completo trattato dello stesso autore, pubblicato nel 1974: La Grande Promessa del Cuore Immacolato di Maria a Pontevedra. Un piccolo opuscolo in Francese riporta dei passaggi assai importanti di questo lavoro: Le message de Fatima a Pontevedra (traduzione di Padre Simonini). Infine, per consultare tutte le fonti, dobbiamo fare riferimento ai documenti in portoghese, Documentos Uma Vida.
  2. Il testo che riportiamo è quello di una seconda o terza versione identica alla prima, che è andata perduta. Fu scritta da Suor Lucia alla fine del 1927, su richiesta del suo direttore spirituale, Padre Aparicio, S.J. “Per via dell’umiltà”, spiega quest’ultimo, “Suor Lucia mostrò una certa riluttanza a scrivere in prima persona, al ché risposi che avrebbe potuto scrivere in terza persona, cosa che fece.” Lettera a Padre da Fonseca, 10 gennaio 1938, citata da Padre Alonso in Ephimerides Mariologicae, 1973, pag. 25.
  3. Documentos, pag. 401.
  4. Lettera del 1927 in cui Lucia spiega a Padre Aparicio come il suo precedente manoscritto fosse stato bruciato da lei stessa nel 1927 (Ephimerides Mariologicae, 1973, pag. 23-24)
  5. Questa lettera, tuttavia, costituisce un documento estremamente importante. Vedi Tutta la Verità su Fatima, Vol. II, Appendice II, pag. 815-817.
  6. Questo documento, che continuava ad essere di proprietà del suo destinatario, è rimasto del tutto sconosciuto fino al 1973, data nella quale venne pubblicato da Padre Martins dos Reis in Uma Vida, pag. 337-357. Confronta Documentos, pag. 477-481.
  7. Forse Don Garcia aveva chiesto a Lucia di non parlargli più delle apparizioni? E’ possibile. In questo caso siamo in grado di capire perché ella non osasse più confidargli il proprio tormento interiore al riguardo.
  8. Confronta la Lettera a Padre Gonçalves del 12 giugno 1930, Documentos, pag. 409.
  9. Uma Vida, pag. 337-351. In seguito (pag. 263-264) riporteremo la fine di questa lettera, dove Lucia spiega il proprio stato d’animo al suo direttore spirituale.

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